domenica, maggio 26, 2013

Simulazioni Mentali :

E’ giunto il momento di vedere più da vicino il significato di un esercizio che abbiamo proposto qualche tempo fa ed a cui abbiamo dato il nome di Simbad .
Simbad è un acronimo inglese che significa “ Self Induced Method for Blocking Abductions Definitively ”, cioè sistema per bloccare le adduzioni per sempre .
Il metodo era , come prometteva il suo nome un sistema per uscire dal problema delle adduzioni . Ma come era possibile che un semplice esercizio mentale potesse provocare tanto effetto ?
Poteva sembrare una specie di preghiera per qualcuno o forse un effetto placebo per altri , sta di fatto che il sistema funzionava . Non benissimo all’inizio e con rese scarse ma funzionava .
Si trattava , come avevamo già descritto altrove , di un esercizio di simulazione mentale ( SM ) dove il soggetto immaginava un luogo fisico dove chiamava la sua anima la sua mente ed il suo spirito , a parlare della sua situazione ed in particolare della possibilità di essere oggetto di interessi alieni . Anima , mente e spirito si presentavano con contorni fisici precisi , colori e forme precise , e in effetti discutevano della situazione personale . In poco tempo i soggetti che facevano questo esercizio si rendevano subito conto che i tre personaggi cominciavano ad agire e gestire al di fuori della propria volontà compiendo a volte azioni immediate ed incredibili . Poi nello stesso ambiente venivano fatti “ entrare ” gli eventuali alieni ed , anche questi , cominciavano a muoversi in questo teatro che sembrava essere totalmente immaginario .
Se l’esercizio veniva svolto correttamente , gli addotti , cioè coloro che erano effettivamente stati prelevati da forze aliene al pianeta , le riconoscevano a livello conscio , nelle forme e nelle intenzioni e quindi le eliminavano mentalmente . Il soggetto cominciava a “ guarire ” e presto non aveva più problemi di natura esogena al pianeta .
Si sarebbe a prima vista potuto pensare che il problema alieno non fosse mai esistito e che , con uno stratagemma mentale , venisse facilmente cancellato proprio perché mai esistito .
In realtà l’esercizio che si basa sul mescolamento di tre tecniche precise e cioè della meditazione trascendentale di Maharishi Maesh , la teoria di Kosslyn delle immagini virtuali e dello psicodramma di Moreno , rappresenta ben altro che un banale esercizio mentale .
L’esercizio si svolge nel seguente modo :
Mettetevi comodi e rilassati ad occhi chiusi , senza che nessuno possa disturbare , ed immaginate di fare i moderatori di una tavola rotonda televisiva . Immaginate lo studio televisivo ed il tavolo attorno al quale prenderanno posizione i vari ospiti da voi stessi invitati .
Perdete tempo ad immaginarvi il materiale ed i colori con cui avete costruito la stanza , le sedie , i mobili . Osservate bene il calore che emana il materiale di costruzione della stanza da voi scelto . Immaginatevi la ruvidità di tali materiali e la temperatura che emanano : se avete usato i marmo esso sarà più freddo delle parti in legno . La plastica sarà più liscia del muro eccetera . Perdete ancora un po’ di tempo nell’immaginarvi le luci ed i rumori che ci sono in questa stanza che poi è uno studio televisivo . Se volete , potrete metteteci anche il pubblico altrimenti non fa niente . State attenti a non inciampare nei cavi delle telecamere che vi inquadreranno fra qualche istante . Preparate nello studio televisivo anche un grande specchio che posizionerete in modo opportuno di modo che tutti gli ospiti che entreranno durante la trasmissione passino obbligatoriamente di fronte allo specchio .
Quando siete pronti partite con la trasmissione: vi rivolgerete alla telecamera numero uno che si illuminerà e pronuncerete un a frase come questa ….
Signore e signori buona sera , questa sera abbiamo un importante tema da trattare . Il tema della tavola rotonda stasera sarà : Io e gli alieni! Per parlare di questo argomento abbiamo invitato alcuni ospiti che facciamo subito entrare . Entrino : la mia Anima , la mia Mente ed il mio Spirito . Inviterete la vostra anima , la vostra mente ed il vostro spirito a specchiarsi nello specchio e controllerete che le immagini riflesse siano identiche a quelle che voi percepite . Se così non fosse questo vuol significare che gli ospiti hanno una falsa identità e non sono chi dicono di essere . Invitate gli ospiti a prendere posto . Poi noterete come sono costruiti Anima , Mente e Spirito e come si siedono , se si siedono sulle sedie che avevate preparato per loro . Qualsiasi forma essi abbiano continuate nella simulazione e iniziate con anima . Chiedetegli di presentarsi e chiedetegli se conosce gli altri due ospiti . Fate lo stesso con mente ed infine con spirito .
A questo punto chiedete sempre ad anima se conosce il problema alieno e farete la stessa domanda sia a mente che a spirito . Ne nascerà un dibattito . Se le tre parti non sono d’accordo tra loro calerete uno schermo nello studio televisivo dall’alto o se già presente farete proiettare le immagini di quando gli alieni sono venuti .
Dopo la discussione sul filmato inviterete anche tutti gli alieni , quanti e quali vorrete voi , a sedersi attorno al tavolo ed a discutere con voi della questione . Saranno disponibili anche collegamenti esterni , sia in videoconferenza che per telefono , per chi non voglia o non possa essere presente . Gli invitati entreranno dalla porta mano a mano che li chiamate , con il loro nome o con una sigla se non ne conoscete il nome , e li farete sedere dove vogliono . Immaginate la sala , i microfoni , le sedie . Perdete tempo a guardare la disposizione ed il tipo di luci dello studio televisivo .
Quando tutti si saranno accomodati , date subito un'occhiata a come li visualizzate : come
sono fatti , come sono vestiti , come si considerano tra di loro e come appaiono a voi che li
state osservando . Osservate il comportamento di ogni singola unità . Potrà essere che rimangano delle sedie vuote o potrà essere necessario aggiungere altri posti . Osservate la loro disposizione attorno al tavolo e prendete mentalmente nota della posizione di ciascun invitato , perché dopo dovrete eseguire un disegno schematico che riproduca le posizioni dei singoli , con una descrizione di tutti i partecipanti . Quando saranno arrivati tutti i partecipanti , rivolgetevi subito ad ognuno di loro chiedendogli di presentarsi rapidamente . Ricordate che siete il moderatore e tutti vi devono dare ascolto : se troncate una discussione , gli ospiti , vi devono rispettare .
Dopo la fase di presentazione , cominciate con le domande : potete fare tutte le domande
che volete , ma l’anima deve cominciare sempre per prima il giro delle risposte .
La prima domanda da rivolgere ad essa è obbligatoria :
Conosci gli ospiti alieni che sono in questa tavola rotonda ? Sai chi sono e cosa vogliono ?
Da questa domanda obbligatoria parte la discussione , che potrà protrarsi anche per diverse puntate ( per non stancarvi troppo ).
Dopo la prima domanda chiedete ai differenti personaggi cosa ne pensano del problema
degli alieni e chiedete ai singoli alieni , cosa ci fanno lì e quali sono i loro interessi reali . Chiedete loro se c’è qualcuno che li aiuta , se sono amici o nemici tra di loro , quando finiranno il loro lavoro , eccetera : il dibattito ha il compito di stabilire perché gli alieni sono qui e in che rapporto sono con la vostra anima , la vostra mente ed il vostro spirito .
Potete aiutarvi con dei filmati virtuali . Potete proiettate i filmati che vi servono . Per esempio , se la vostra anima è in disaccordo con alcuni dei personaggi invitati , mostrate i filmati con il “ realmente accaduto ” e poi commentateli davanti a tutti gli ospiti e fateli commentare anche a loro stessi . I filmati sono stati registrati dal vostro cervello ed i dati visivi saranno forniti da esso ; essi riguarderanno le vostre esperienze , che ora possono comparire sul grande schermo riprese da una telecamera posta nella miglior posizione per vedere tutto . Non abbiate paura di inventarvi i fatti : la vostra mente ha registrato tutto il vostro vissuto e sa bene quali immagini mostrare agli ospiti della tavola rotonda .
In chiusura della trasmissione , per giungere ad una conclusione chiedete se la vostra anima è d'accordo con la presenza degli alieni . Se per caso la vostra anima non fosse d'accordo , invitatela a rimediare , ad esempio eliminando il problema . Se accetta di farlo , chiedetele di farlo subito in diretta . Visualizzate senza fretta la scena della vostra anima all’opera , senza fretta , oppure fate sì che essa accetti di eliminare comunque il problema quando lo riterrà opportuno .
Se l’anima decide di eliminare il problema alieno subito , visualizzate bene questa scena e guardate attentamente come vi appare mentre mette in pratica la sua “ volontà di farlo ”. Descriverete poi la scena in un breve racconto .
Tenete conto della vostra emozionalità durante tutta la tavola rotonda e datele libero sfogo .
Guardate bene in faccia tutti i personaggi , come se li voleste inquadrare con la vostra telecamera mentre interagiscono con voi .
Al termine è importante che , come in tutte le tavole rotonde , gli ospiti siano salutati , poi la
tavola rotonda sarà aggiornata ad una seconda puntata , nella quale interverranno gli stessi od altri personaggi che faranno di nuovo il punto della situazione .
Alla fine fate un disegno ed un breve resoconto di tutta l’esperienza .
Ricordo che questo esercizio è stato studiato esclusivamente per veri addotti : i non addotti lo possono comunque effettuare per sancire la loro estraneità al fenomeno .
Questo era l’esercizio da noi proposto . Tramite questo esercizio il soggetto era in grado di riconoscere gli alieni di instaurare un colloquio con la sua Anima , di cacciare gli alieni e di uscire dal fenomeno delle adduzioni , magari in più volte ma comunque da solo e nel giro di un paio di mesi al massimo .
In alcun casi il trucco funzionava in altri casi ci voleva molto tempo ed in altri ancora non si riusciva ad effettuare l’esercizio stesso a causa di forti difficoltà che il soggetto aveva nell’immaginare la scena nella propria mente .
Perché funziona , quando funziona .
Cominciamo ad analizzare le caratteristiche di questo esercizio e cerchiamo di capire quali sono i parametri su cui giocare per migliorarlo , e per fare in modo che funzioni al meglio su tutti i nostri addotti ma soprattutto diamo le regole del perché un esercizio mentale come questo abbia delle potenzialità mai immaginate prima .
Questo esercizio potremmo banalmente identificarlo come un esercizio di Simulazione Mentale . Cosa si sa sulle simulazioni mentali e cosa offrono da un punto di vista terapeutico o più propriamente scientifico ?
La ricercatrice Barbara Colombo , in un suo scritto dal titolo LA PRODUZIONE SPONTANEA DELLE IMMAGINI MENTALI NEI PROCESSI DI PENSIERO : UN CONTRIBUTO DI RICERCA riporta quanto segue :
Le immagini mentali vengono spesso utilizzate nei processi di pensiero non diretto , come ad esempio nelle fantasticherie ( Pope e Singer , 1978 ; Singer e Antrobus , 1972 ). È stato ipotizzato che questa attività mentale svolga una funzione di anticipazione e pianificazione , che ci aiuti a non dimenticare attività non ancora completate che potremmo cercare di rimuovere e a mantenere la concentrazione quando siamo impegnati in compiti particolarmente noiosi ( Singer , 1975 ). Inoltre la visualizzazione mentale gioca ruoli specifici nei processi di pensiero diretto quali la memorizzazione , l’apprendimento , la risoluzione di problemi , compiti decisionali e di controllo motorio ( Denis , 1991 ). Comunque queste funzioni sono state studiate prevalentemente in laboratorio , e questo potrebbe portare ad avanzare il dubbio che le scoperte riguardanti il ruolo delle immagini mentali nei compiti cognitivi non possano venire generalizzate a causa di una mancanza di validità ecologica ( Yuille , 1986 ). Questa mancanza è resa più pesante dall’evidenza che le persone , per quanto addestrate ad impiegare strategie immaginative nei processi cognitivi , non fanno uso delle immagini mentali nella vita quotidiana ( Katz , 1987 ). Possiamo quindi ipotizzare che , generalmente parlando , le proprietà positive della visualizzazione mentale sostenute dai risultati sperimentali non vengano sfruttate .
Di fatto si sa ben poco riguardo il ruolo giocato dalle immagini mentali nella vita cognitiva di tutti i giorni . A questo proposito Kosslyn , Seger , Pani e Hillger ( 1990 ) - come abbiamo visto - hanno chiesto ai loro soggetti di tenere una registrazione delle occasioni in cui si trovavano a far uso di immagini mentali durante la giornata , e grazie a l’impiego di questi diari gli autori hanno scoperto che nella maggioranza dei casi le immagini mentali venivano utilizzate per fantasticare o nelle associazioni mentali .
Tipologia dell’immagine mentale :
In diversi contesti della psicologia e della psichiatria dice Alessandro Tonietti ( Erickson Portale Internet Area Creatività , immaginazione e problem solving www.erickson.it http://www.erickson.it/cgi-bin/images/upload/doc_cre_7.1.1.pdf  ) si usa parlare di “ immagini mentali ” per designare alcuni particolari fenomeni psichici .
Più precisamente , è possibile distinguere i seguenti tipi di immagini mentali :
a) immagini eidetiche : si tratta di immagini, generalmente visive , dotate di particolare chiarezza e vividezza , ricche di particolari tanto da sembrare simili ai percetti , anche se il soggetto le riconosce non essere corrispondenti a oggetti reali . Questo tipo di immagini compare frequentemente nei bambini e negli adolescenti , diventando invece più raro negli adulti ;
b) immagini postume o immagini consecutive o after - imagis : sono immagini prodotte dalla persistenza della sensazione dopo che lo stimolo generatore ha cessato di agire . Esse non possono essere prodotte volontariamente . Inoltre , si osserva che le immagini postume di tipo visivo seguono il movimento degli occhi ;
c) icone : sono le immagini provocate da fenomeni di persistenza visiva che sembrano dipendere , a differenza delle immagini consecutive , da meccanismi periferici della visione ( Neisser , 1967 ). Le icone sono state studiate in modo particolare per mezzo di esperimenti in cui viene presentato tachistoscopicamente un input visivo e in cui si scopre che l’immagine di tale stimolo dura per un breve periodo di tempo ( circa un secondo ) nella mente del soggetto , tanto che questo lo può continuare a  “ leggere ”; stesso e del proprio ambiente . L’immagine , cioè , designerebbe una rappresentazione privata di fatti e di valori , rappresentazione non necessariamente di natura figurale . Sotto il termine di “ immagine ” Miller , Galanter e Pribram ( 1960 ) annoverano infatti anche i concetti , le forme e le relazioni .
d) immagini allucinatorie : sono immagini , con carattere di corporeità , di un soggetto esterno che insorgono in assenza di stimolazioni sensoriali . Si parla più propriamente di “ allucinazione paranormale ” quando l’immagine si riferisce a fantasmi , apparizioni , visioni mistiche ( Holt , 1964 ).Si parla invece di “ pseudoallucinazione ” quando l’immagine allucinatoria non ha carattere di spazialità , cioè non è proiettata nello spazio esterno ma è vissuta dal soggetto come un suo stato interno . Si parla infine di “ allucinosi ” quando l’individuo riconosce la natura patologica dell’esperienza allucinatoria e non la accetta come esperienza reale ;
e) immagini illusorie : sono immagini provocate da uno stimolo esterno che però viene distorto dal percipiente;
f) immagini oniriche : sono le immagini di cui si compongono i sogni ;
g) immagini ipnagogiche : sono immagini che possono comparire nello stato semicosciente che caratterizza il passaggio dalla veglia al sonno ;
h) immagini ipnopompiche : si tratta di immagini che possono comparire nel momento del risveglio ;
i) fosfeni : sono immagini provocate da variazioni più o meno elaborate ( lampi , punti luminosi , reticoli ) della luce idioretinica che possono essere ottenute , per esempio , premendo l’occhio o stimolando elettricamente la retina ;
l) immagini corporee ( body images ): sono immagini costituite da rappresentazioni del proprio corpo ( Holt , 1964 );
m) immagini cenestesiche : sono immagini in cui sono associate qualità sensoriali di diverso tipo , per esempio uditive e visive ;
n) immagini di pensiero (“ thought images ”): sono “ rappresentazioni soggettive di una sensazione o di un percetto in assenza di un adeguato input sensoriale , presenti nella veglia cosciente come parte di un atto di pensiero ” ( Holt , 1964 ). Rientrano in questa classe le immagini mnestiche (“ memory images ”), le immagini verbali , le immagini prodotte dalla fantasia (“ imagination images ”). Sono comprese in questa categoria anche , le immagini di tipo figurale che il soggetto può deliberatamente formare e controllare .
A questa ultima categoria appartiene il SIMBAD .
I principali modelli che descrivono le immagini mentali sono due :
Modello Teorico “ Pittoralista ”
Le leggi che regolano i processi percettivi sono analoghe alle leggi che regolano la produzione delle immagini mentali .
Le immagini mentali sono una realtà mentale analoga a quella dei processi percettivi .
Modello Teorico cognitivo - computazionale
1.Deposito a lungo termine delle esperienze passate
2.Trasformazione dei ricordi in esperienze coscienti ( immagini mentali ).
3.Mantenimento delle esperienze coscienti: ( immagini mentali ) per la frazione temporale necessaria a compiere ulteriori operazioni mentali come l’esplorazione , la descrizione o altro .
Una serie di analogie esistenti tra i fenomeni visivi e quelli immaginativi ha talora indotto a ritenete che tra percetti e immagini non esista una sostanziale diversità ( Finke , 1980 ; Kitamura , 1985 ; Sheehan , 1966 ). È stato per esempio dimostrato sperimentalmente che :
- i principi di pregnanza che presiedono alla segregazione del campo visivo possono agire anche sulle immagini ;
- certe illusioni percettive si verificano sia con materiale presentato percettivamente che immaginato ( Wallace , 1984 );
- i tempi di esplorazione ( scanning ) di stimoli visivi e di immagini sono entrambi funzione delle distanze fisiche da percorrere con l’occhio ( Kosslyn , 1973 ; Kosslyn , 1975 ; Kosslyn , 1985 ; v. Hebb , 1968 ).
A queste constatazioni di ordine empirico , si affiancano inoltre considerazioni di ordine teorico che contestano in modo ancor più radicale l’alterità di perceptum e imaginatum ( v. Masini , 1979 ). Ad esempio , già nel 1957 Mac Kellar , pur cercando di rivendicare la natura autonoma dei processi immaginitivi , finiva con l’avallare la tesi della continuità tra immagini e percetti .
In parole povere si sostiene che le immagini mentali siano sottoposte alle stesse regole o leggi della fisica esterna alla mente, che fa parte del mondo virtuale . Se si chiede ad un soggetto di immaginarsi che una mela cade per terra , nell’immaginato egli produrrà una visione non in contrasto con le regole della fisica . Questo può dimostrare che le regole del mondo immaginato e le regole del mondo esterno sono assolutamente le stesse . A meno che io con la mia volontà non forzi la mia mente a vedere le mele che cascano per aria , esse cascheranno nella mia mente per terra con la legge di gravità che tutti conosciamo . Il cervello dunque nelle immaginazioni utilizza la fisica che consociamo . Del resto la fisica che conosciamo e che percepiamo la percepiamo con lo stesso apparato cerebrale che crea le immagini interne e siccome la parte di cervello che immagina un mondo interno è la stessa parte di cervello che esamina il mondo esterno è abbastanza logico attendersi questi risultati .
Kosslyn ha potuto per esempio sperimentare che se io chiedo ad un soggetto di immaginarsi un cubo e di immaginarsi di ruotarlo su un suo asse oppure su due assi contemporaneamente , il processo immaginativo come tempi diventa proporzionale al compito da analizzare . In altre parole più la figura da analizzare mentalmente è complessa più tempo viene impiegato dal nostro cervello per farla ruotare . Più movimenti assieme sono richiesti e più il cervello rallenta le risposte . Ma questo tipo di risultato indica una cosa molto evidente e cioè che il nostro cervello sta facendo lo stesso numero di operazioni che fa un computer la cui velocità operativa dipende dal numero dei punti da calcolare in una unità di tempo macchina ( Clock ).
Immagini mentali e problem solving . Se le immagini mentali sembrano seguire le stesse leggi della fisica e della cinematica allora è possibile utilizzarle come una specie di simulatore ? Un CAD ( Computer Assisted Design ) gratis che ognuno avrebbe nella propria testa e che ci permetterebbe di esaminare il nostro problema più rapidamente e senza spreco di risorse !
Ammettiamo di dover costruire un oggetto ma ammettiamo di dover effettuare delle scelte sul taglio del materiale , cominciare dalla testa o dal fondo ?Avendo a disposizione un solo tentativo da poter effettuare , ci immaginiamo nella nostra testa cosa succederebbe nell’effettuare le due operazioni . Stiamo risolvendo un problema con le immagini mentali . Così farebbe un computer . Ma va sottolineato come l’image solving potrebbe essere utilizzato in tutti i campi della vita . Laurance Sparks , uno psicologo californiano , nel 1963 riportava nel suo libro “ Autoipnosi ” di aver avuto una paziente che si rivolse a lui per risolvere un problema di ansia . Il soggetto una giovane donna che studiava pianoforte avrebbe di li a poco dovuto sostenere un esame di musica e questo la metteva in uno stato ansiogeno . Il professor Sparks , racconta nel suo libro , di aver messo la donna in stato di ipnosi profonda ed avergli insegnato a simulare un allenamento intenso al pianoforte . La ragazza che non era di famiglia abbiente , infatti non possedeva un suo strumento e poteva allenarsi molto poco : ciò gli procurava ancora una volta un aumento di stress e di ansia .
La donna imparò a simulare il movimento degli esercizi senza toccare il pianoforte e effettuava le sue simulazioni mentali tutte le sere prima di addormentarsi . Immaginava di sedersi di fronte ad un pianoforte e di effettuare complicatissimi esercizi .
Il risultato fu che la paziente del professor Sparks arrivò prima al concorso di pianoforte .
Il pensiero figurale sembra poter favorire le strategie euristiche di soluzione dei problemi non solamente perché permette di simulare mentalmente , in modo più plastico rispetto ad altri codici , le manipolazioni del mondo fisico , ma anche perché permette di immaginare alcune sue trasformazioni impossibili da attuare nella realtà . Talvolta , infatti , è possibile visualizzare lo stato desiderato ( ossia la soluzione del problema ) e poi confrontare quest’ultimo con la rappresentazione che dei problema si ha nello stato presente .
Attraverso questo confronto si dovrebbe giungere ad abbandonare la vecchia e inadeguata visione della situazione e sostituirla con una più produttiva . In questo caso , quindi , l’immagine mentale rivestirebbe un importante ruolo euristico soprattutto nella fase anticipatoria del processo solutorio .
A questo proposito Alessandro Tonietti sostiene che , “ sembra ragionevole credere che la maggior parte delle nuove idee e l’allontanamento dai modi tradizionali di pensare siano ostacolati dal sistema di comunicazione verbale , che è il veicolo primario per mantenere e perpetrare le idee consolidate e le tradizioni radicate . Le trasformazioni di questo sistema potranno allora pervenire solamente dall’esterno ”. Una di queste sorgenti esterne del cambiamento può essere appunto l’immaginazione di tipo iconico .
In secondo luogo , il pensiero figurale potrebbe essere , in certe situazioni , più produttivo di quello logico -verbale , poiché le immagini , essendo , come Shepard ritiene , rappresentazioni isomorfe e analogiche degli oggetti reali , di questi ultimi possono ritrarre dettagli e relazioni che non riescono a essere ritrascritti dalla codifica verbale e perciò possono dar luogo a scoperte e deduzioni cui il discorso proposizionale non riuscirebbe a condurre .
In terzo luogo , il pensiero figurale si mostra particolarmente atto a rispondere a quelle esigenze di regolarità e simmetria su cui si sono fondate alcune delle più rilevanti scoperte nel campo della matematica e della fisica (v. Boardman , O’Connor e Young , 1973 ; Shubnikov e Koptsik , 1974 ; Weyl , 1952 ).
Infine , si può notare che molte teorie scientifiche hanno un evidente carattere geometrico - spaziale , essendo loro componenti strutturali diagrammi e modelli ”.
Francesco Burrai riporta alcune interessanti note sulle immagini mentali ed in particolare suggerisce l’esistenza dei due modelli principali a cui facevamo riferimento , che tentino di spiegare la funzionalità delle Immagini mentali .
La neuropsicologia studia le relazioni tra le facoltà cognitive e le relative strutture cerebrali .
E , in base ai dati sperimentali , sostiene l’esistenza di processi cognitivi specifici della facoltà immaginativa legati a specifici substrati cerebrali .
Tant’è vero che i disturbi della capacità immaginativa sono sovente collegati a lesioni di specifici meccanismi cerebrali : aree posteriori dell’emisfero sinistro ,area perieto - temporale destra .
La tecnica della Simulazione Mentale , detta SM in questo contesto, ma identificata anche con la sigla inglese Guided Imagery ( GI )  ha innumerevoli riscontri scientifici a dimostrazione che non solo esiste una correlazione tra immaginazione e modificazione morfologica del corpo ma anche che esiste la possibilità di modificare la neurofisiologia del corpo applicando immagini ideiche , il ché , in parole povere , vuol dire curare con il pensiero .
Risolvere il problema ( Problem Solvyng ) ora non è solamente più ruotare un cubo con la mente ma modificare il proprio stato biologico . E questo è un ulteriore passo avanti , un ulteriore scalino nella identificazione di cosa e come una immagine prodotta dal nostro cervello cioè dal nostro atto di volontà , cioè dalla nostra coscienza , possa influire su parametri esterni della virtualità che ci circonda .
Riportiamo qui di seguito alcune fonti bibliografiche su questo punto per chi non credesse alle nostre parole . 

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