lunedì, febbraio 10, 2014

La Sacra Bibbia " Giobbe " , Capitolo 17 :

[1] Il mio spirito vien meno ,
i miei giorni si spengono ;
non c'è per me che la tomba !

[2] Non sono io in balìa di beffardi ?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio .

[3] Sii tu la mia garanzia presso di te !
Qual altro vorrebbe stringermi la destra ?

[4] Poiché hai privato di senno la loro mente ,
per questo non li lascerai trionfare .

[5] Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo ,
mentre gli occhi dei suoi figli languiscono ;

[6] così son diventato ludibrio dei popoli
sono oggetto di scherno davanti a loro .

[7] Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra .

[8] Gli onesti ne rimangono stupiti
e l'innocente s'indigna contro l'empio .

[9] Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio .

[10] Su , venite di nuovo tutti :
io non troverò un saggio fra di voi .

[11] I miei giorni sono passati , svaniti i miei
progetti ,
i voti del mio cuore .

[12] Cambiano la notte in giorno ,
la luce - dicono - è più vicina delle tenebre .

[13] Se posso sperare qualche cosa , la tomba è la mia
casa ,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio .

[14] Al sepolcro io grido : " Padre mio sei tu !"
e ai vermi : " Madre mia , sorelle mie voi siete !".

[15] E la mia speranza dov'è ?
Il mio benessere chi lo vedrà ?

[16] Scenderanno forse con me nella tomba
o caleremo insieme nella polvere ! 

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