martedì, febbraio 04, 2014

La Sacra Bibbia " Atti Degli Apostoli " , Capitolo 27 :

La partenza per Roma

[1] Quando fu deciso che ci imbarcassimo per l'Italia , consegnarono Paolo , insieme ad alcuni altri prigionieri , a un centurione di nome Giulio della coorte Augusta .

[2] Salimmo su una nave di Adramitto , che stava per partire verso i porti della provincia d'Asia e salpammo , avendo con noi Aristarco , un Macèdone di Tessalonica .

[3] Il giorno dopo facemmo scalo a Sidone e Giulio , con gesto cortese verso Paolo , gli permise di recarsi dagli amici e di riceverne le cure .

[4] Salpati di là , navigammo al riparo di Cipro a motivo dei venti contrari

[5] e, attraversato il mare della Cilicia e della Panfilia , giungemmo a Mira di Licia .

[6] Qui il centurione trovò una nave di Alessandria in partenza per l'Italia e ci fece salire a bordo .

[7] Navigammo lentamente parecchi giorni , giungendo a fatica all'altezza di Cnido . Poi , siccome il vento non ci permetteva di approdare , prendemmo a navigare al riparo di Creta , dalle parti di Salmone ,

[8] e costeggiandola a fatica giungemmo in una località chiamata Buoni Porti , vicino alla quale era la città di Lasèa .

[9] Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai pericolosa la navigazione poiché era già passata la festa dell'Espiazione , Paolo li ammoniva dicendo :

[10] " Vedo , o uomini , che la navigazione comincia a essere di gran rischio e di molto danno non solo per il carico e per la nave , ma anche per le nostre vite ".

[11] Il centurione però dava più ascolto al pilota e al capitano della nave che alle parole di Paolo .

[12] E poiché quel porto era poco adatto a trascorrervi l'inverno , i più furono del parere di salpare di là nella speranza di andare a svernare a Fenice , un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale .

[13] Appena cominciò a soffiare un leggero scirocco , convinti di potere ormai realizzare il progetto , levarono le ancore e costeggiavano da vicino Creta .

[14] Ma dopo non molto tempo si scatenò contro l'isola un vento d'uragano , detto allora " Euroaquilone ".

[15] La nave fu travolta nel turbine e , non potendo più resistere al vento , abbandonati in sua balìa , andavamo alla deriva .

[16] Mentre passavamo sotto un isolotto chiamato Càudas , a fatica riuscimmo a padroneggiare la scialuppa ;

[17] la tirarono a bordo e adoperarono gli attrezzi per fasciare di gòmene la nave . Quindi , per timore di finire incagliati nelle Sirti , calarono il galleggiante e si andava così alla deriva .

[18] Sbattuti violentemente dalla tempesta , il giorno seguente cominciarono a gettare a mare il carico ;

[19] il terzo giorno con le proprie mani buttarono via l'attrezzatura della nave .

[20] Da vari giorni non comparivano più né sole , né stelle e la violenta tempesta continuava a infuriare , per cui ogni speranza di salvarci sembrava ormai perduta .

[21] Da molto tempo non si mangiava , quando Paolo , alzatosi in mezzo a loro , disse : " Sarebbe stato bene , o uomini , dar retta a me e non salpare da Creta ; avreste evitato questo pericolo e questo danno .

[22] Tuttavia ora vi esorto a non perdervi di coraggio , perché non ci sarà alcuna perdita di vite in mezzo a voi , ma solo della nave .

[23] Mi è apparso infatti questa notte un angelo del Dio al quale appartengo e che servo ,

[24] dicendomi : Non temere , Paolo ; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco , Dio ti ha fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione .

[25] Perciò non perdetevi di coraggio , uomini ; ho fiducia in Dio che avverrà come mi è stato annunziato .

[26] Ma è inevitabile che andiamo a finire su qualche isola ".

[27] Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla deriva nell'Adriatico , verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione che una qualche terra si avvicinava .

[28] Gettato lo scandaglio , trovarono venti braccia ; dopo un breve intervallo , scandagliando di nuovo , trovarono quindici braccia .

[29] Nel timore di finire contro gli scogli , gettarono da poppa quattro ancore , aspettando con ansia che spuntasse il giorno .

[30] Ma poiché i marinai cercavano di fuggire dalla nave e già stavano calando la scialuppa in mare , col pretesto di gettare le ancore da prora , Paolo disse al centurione e ai soldati :

[31] " Se costoro non rimangono sulla nave , voi non potrete mettervi in salvo ".

[32] Allora i soldati recisero le gòmene della scialuppa e la lasciarono cadere in mare .

[33] Finché non spuntò il giorno , Paolo esortava tutti a prendere cibo : " Oggi è il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa , senza prender nulla .

[34] Per questo vi esorto a prender cibo ; è necessario per la vostra salvezza . Neanche un capello del vostro capo andrà perduto ".

[35] Ciò detto , prese il pane , rese grazie a Dio davanti a tutti , lo spezzò e cominciò a mangiare .

[36] Tutti si sentirono rianimati , e anch'essi presero cibo .

[37] Eravamo complessivamente sulla nave duecentosettantasei persone .

[38] Quando si furono rifocillati , alleggerirono la nave , gettando il frumento in mare .

[39] Fattosi giorno non riuscivano a riconoscere quella terra , ma notarono un'insenatura con spiaggia e decisero , se possibile , di spingere la nave verso di essa .

[40] Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare ; al tempo stesso allentarono i legami dei timoni e spiegata al vento la vela maestra , mossero verso la spiaggia .

[41] Ma incapparono in una secca e la nave vi si incagliò ; mentre la prua arenata rimaneva immobile , la poppa minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delle onde .

[42] I soldati pensarono allora di uccidere i prigionieri , perché nessuno sfuggisse gettandosi a nuoto ,

[43] ma il centurione , volendo salvare Paolo , impedì loro di attuare questo progetto ; diede ordine che si gettassero per primi quelli che sapevano nuotare e raggiunsero la terra ;

[44] poi gli altri , chi su tavole , chi su altri rottami della nave . E così tutti poterono mettersi in salvo a terra . 

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