martedì, febbraio 04, 2014

La Sacra Bibbia " Romani " , Capitolo 7 :

[1] O forse ignorate , fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive ?

[2] La donna sposata , infatti , è legata dalla legge al marito finché egli vive ; ma se il marito muore , è libera dalla legge che la lega al marito .

[3] Essa sarà dunque chiamata adultera se , mentre vive il marito , passa a un altro uomo , ma se il marito muore , essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo .

[4] Alla stessa maniera , fratelli miei , anche voi , mediante il corpo di Cristo , siete stati messi a morte quanto alla legge , per appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti , affinché noi portiamo frutti per Dio .

[5] Quando infatti eravamo nella carne , le passioni peccaminose , stimolate dalla legge , si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte .

[6] Ora però siamo stati liberati dalla legge , essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri , per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera .

[7] Che diremo dunque ? Che la legge è peccato ? No certamente ! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge , né avrei conosciuto la concupiscenza , se la legge non avesse detto : Non desiderare .

[8] Prendendo pertanto occasione da questo comandamento , il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri . Senza la legge infatti il peccato è morto

[9] e io un tempo vivevo senza la legge . Ma , sopraggiunto quel comandamento , il peccato ha preso vita

[10] e io sono morto ; la legge , che doveva servire per la vita , è divenuta per me motivo di morte .

[11] Il peccato infatti , prendendo occasione dal comandamento , mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte .

[12] Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento .

[13] Ciò che è bene è allora diventato morte per me ? No davvero ! È invece il peccato : esso per rivelarsi peccato mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene , perché il peccato apparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento .

[14] Sappiamo infatti che la legge è spirituale , mentre io sono di carne , venduto come schiavo del peccato .

[15] Io non riesco a capire neppure ciò che faccio : infatti non quello che voglio io faccio , ma quello che detesto .

[16] Ora , se faccio quello che non voglio , io riconosco che la legge è buona ;

[17] quindi non sono più io a farlo , ma il peccato che abita in me .

[18] Io so infatti che in me , cioè nella mia carne , non abita il bene ; c'è in me il desiderio del bene , ma non la capacità di attuarlo ;

[19] infatti io non compio il bene che voglio , ma il male che non voglio .

[20] Ora , se faccio quello che non voglio , non sono più io a farlo , ma il peccato che abita in me .

[21] Io trovo dunque in me questa legge : quando voglio fare il bene , il male è accanto a me .

[22] Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio ,

[23] ma nelle mie membra vedo un'altra legge , che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra .

[24] Sono uno sventurato ! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte ?

[25] Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque , con la mente , servo la legge di Dio , con la carne invece la legge del peccato . 

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